L’industria cosmetica Italiana esprime e conferma una costante dinamica positiva
La rilevazione congiunturale sui dati preconsuntivi del primo semestre e sulle previsioni relative al secondo semestre 2019 – curata dal Centro Studi di Cosmetica Italia e presentata lo scorso 18 settembre a Milano – conferma l’anticiclicità del comparto e stima per la fine dell’anno un fatturato globale del settore prossimo agli 11,7 miliardi, in crescita del +2,8%. Le esportazioni, sempre più diversificate verso mercati anche al di fuori dell’Europa, continuano a ricoprire un ruolo di primo piano nella crescita della produzione: si prevede, infatti, che l’export segnerà a fine anno un incremento del +4,5% per un valore vicino ai 5 miliardi di euro. Questo dato permette di registrare l’ennesimo record sulla bilancia dei pagamenti, prossima ai 3 miliardi di euro.
< Lo scenario dei mercati è in costante cambiamento e il consumatore è meno fedele rispetto al passato – ha commentato il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti – Tuttavia, l’industria cosmetica italiana continua a distinguersi per una dinamica positiva, sia sul piano della produzione che dell’export e, tra gli indicatori industriali, gli investimenti in ricerca e sviluppo consolidano i trend in aumento rispetto ai precedenti esercizi>. Uno sguardo ai canali distributivi conferma la capacità di assecondare l’evoluzione di consumatori sempre più informati e attenti all’interazione con i brand. < La distribuzione si modifica nei canali tradizionali e le nuove forme di vendita attraggono sempre più consensi da parte dei consumatori – ha segnalato Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia – Proprio per rispondere a questi ultimi occorre considerare alcuni dei principali trend in atto, come il concetto di bellezza “pulita” e attenta alla ”sostenibilità”, accanto a una semplificazione della beauty routine e a un’evoluzione del punto vendita che diventa luogo esperienziale. Le imprese cosmetiche presidiano con competitività questi temi grazie agli strumenti digitali che, inevitabilmente, fanno parte delle strategie aziendali >.
Acconciatura
Il canale professionale acconciatura conferma le difficoltà registrate nei primi mesi a causa di una sempre più cauta propensione alla frequentazione. La staticità dei consumi, sia nei servizi che nella rivendita, dei saloni di acconciatura si proietta anche per i prossimi mesi: si conferma la contrazione, -0,5% nel primo semestre del 2019 e analoga tendenza (-1,0%) nella seconda parte dell’anno, con un valore del mercato che supera i 570 milioni di euro. In presenza di consumatori ancora poco stimolati, si evidenziano differenti velocità di crescita tra gli acconciatori più tradizionali e quei titolari di saloni più dinamici, attenti alla nuova gestione del servizio, più pensata e programmata, senza atteggiamenti negativi nei confronti dell’evoluzione digitale nella promozione e nel marketing di salone. Il recupero di redditività, ove positiva, avviene anche grazie alla maggiore attenzione alla rivendita. Da parte delle imprese, per ridare dinamica al canale, proseguono gli investimenti a favore della categoria, con particolare attenzione alla formazione, alla qualificazione, all’aggiornamento, e alle tecniche di promozione e vendita.