di Manuela Ravasio
Per la maggior parte delle persone la ricerca del benessere non è più una pratica sporadica, ma quotidiana, essenziale. Non è più un lusso, ma un valore dominante del proprio stile di vita.
“Una volta il rapporto con il benessere era occasionale: si andava in palestra o a fare un massaggio, ma questo approccio sta cambiando velocemente lasciando il posto a uno stato mentale impostato sul wellness che coinvolge molti aspetti della vita quotidiana dal cibo all’attenzione per il benessere di corpo e psiche per ridurre lo stress, ma anche verso l’ambiente”.
Dal 2018 Global Wellness Economy Monitor.
Iniziamo da qui
Iniziamo da questa indicazione importante che ci conferma come il cambiamento annunciato per anni sia oggi una realtà: il ben-essere è divenuto parte integrante della vita della maggior parte delle persone. Nuove abitudini, nuovi trend, nuove attenzioni, percezioni, attitudini e aspettative, nuovi modi di viversi, di approcciare tutto ciò che riguarda la cura del proprio benessere e dell’ambiente con cui si interagisce. Passando dall’alimentazione alle app, dai percorsi benessere allo yoga, dalle camminate in montagna ai cammini spirituali, dal training autogeno alla mindfulness, la wellness culture fa ormai parte della vita, consapevoli o meno. Iniziamo da qui perché questo cambiamento porta con sé anche la variazione delle aspettative, richieste, risultati dei clienti che usufruiscono dei nostri servizi e acquistano i nostri prodotti. La percezione è che spesso questa trasformazione non venga debitamente declinata nell’operatività quotidiana e si continui a proporre servizi/trattamenti ai clienti come se non fosse cambiato nulla negli ultimi 10 anni.
La wellness culture
Più di vent’anni fa ha fatto il suo ingresso nel mercato il cliente wellness, quel cliente che ha iniziato a interessarsi al risvolto rilassante del trattamento, oltre che a quello estetico. Precisamente correva il 1990, anno in cui cominciai a studiare e proporre i massaggi anti-stress; mi ricordo che furono anni in cui gli allungamenti iniziarono a preferirsi agli “impastamenti”. Fu un cambio epocale di tecnica, obiettivi e risultati del massaggio, anche se fu bassa la percezione da parte dei professionisti rispetto alla potenza del punto di svolta in essere. Ai tanti di voi che oggi sono nel fiore della professione e che allora iniziavano appena ad affacciarsi al nostro mondo, garantisco che fu un grande passo, un completo cambio di metodo e applicazione. Con il trascorrere degli anni, questa tipologia di clienti continuò ad aumentare, ampliando di conseguenza le richieste e le proposte nel settore. Prende il via una nuova generazione di tecniche di massaggio, trattamenti e servizi, riprendono vita le terme e si sviluppano le prime spa; nei listini le tecniche cosiddette “olistiche” prendono il sopravvento e si assiste a una vera e propria esplosione di pietre, colori, oli; spariscono quasi completamente i trattamenti anti- cellulite, o similari, prendono piede i massaggi più tecnici quali il connettivale, fasciale, postulare, ecc.
Con il nuovo millennio, il cliente wellness continua la sua evoluzione e comincia a interessarsi a tutte quelle tecniche che, insieme al trattamento del corpo o del viso, includono anche “qualche cosa” per la mente. Iniziano a svilupparsi progetti/percorsi che, oltre a garantire l’efficacia del risultato desiderato, sono in grado di stimolare la componente cognitiva ed emozionale del cliente, passando così dalla semplice visione olistica del corpo umano ad un concetto più ampio, capace quindi di includere nel medesimo circuito la persona, l’ambiente e le dinamiche relazionali. È la ricerca di un benessere psico-fisico integrato con centralità indiscussa alla mente, che spinge un numero sempre più grande di persone nei centri wellness specializzati.
Il cliente wellness 2.0
Oggi il cliente wellness è presente in numero sempre più elevato, ed è:
- alla ricerca di un continuo sviluppo personale,
- consapevole della stretta interazione tra mente e corpo,
- attratto dal comprendere e oltrepassare i propri limiti,
- attento al miglioramento della qualità della vita,
- informato e in continua evoluzione.
Quindi ci troviamo di fronte ad una persona che ricerca trattamenti capaci di rispondere:
- alla sua esigenza di sviluppo della forma psico-fisica, in un’ottica di crescita personale e professionale,
- al suo bisogno di sentirsi protagonista del processo di cambiamento,
- all’aspettativa del raggiungimento di una leggerezza consapevole del corpo e della mente.
L’operatore wellness 2.0: il Beauty&Wellness Coach
Come trasformare i servizi estetici/wellness in modo che soddisfino le esigenze del cliente well-ness 2.0? Diventano necessarie quelle competenze capaci di coinvolgere sia i processi mentali che la propriocettività corporea, in modo da indurre una rielaborazione del proprio schema corporeo, ossia della visione interna di sé. È esperienza comune constatare come un intervento sul corpo schiuda le porte alla dimensione emotiva; durante un massaggio, ad esempio, il rilascio della tensione consente alla persona di lasciarsi andare a pensieri, sentimenti, affetti che, se non verbalizzati, rimarrebbero trattenuti nella “memoria somatica”.
La complessità di ogni persona e della sua richiesta, infatti, non è riconducibile né solo al corpo né solo alla mente ma a quel “qualcosa in più” proveniente dalla somma delle parti che deriva proprio dall’inevitabile connessione tra gli aspetti emozionali, mentali e corporei, anche se la teoria li ha artificiosamente divisi. Comprensione ed elaborazione del trattamento diventano così essenziali affinché il cambiamento estetico sia vissuto – come consapevolezza del processo di trasformazione – e non subìto dalla persona. Nella pratica, il processo di comprensione diventa fattore determinante per ottenere risultati estetici al di sopra delle aspettative, aumentandone inoltre la durata nel tempo, altra grande aspettativa dei clienti. Nello specifico, le competenze trasversali necessarie, a cui mi riferisco, sono la comunicazione efficace, lo sviluppo della forza interiore e le strategie di Wellness Coaching. È proprio dall’esigenza di addentrarsi nell’ambito delle relazioni mente-corpo che nasce il modello del Beauty&Wellness Coaching, che può essere applicato a tutte le professioni che si occupano del benessere delle persone, dalla testa ai piedi.
Circolo virtuoso
La consapevolezza e leggerezza del corpo è al servizio della leggerezza della mente, e viceversa. Fin dagli albori, l’interdipendenza corpo-mente è oggetto di studio di culture orientali come Medicina Tradizionale Cinese. Il grande cambio di paradigma coinvolge la cultura occidentale, da sempre più predisposta verso modelli razionali, e ha dato il via allo sviluppo di stili maggiormente affini per comprensione e praticabilità alla nostra predisposizione culturale quali la Mindfulness, la Programmazione Neuro Linguistica, il Counseling e il Mental Coaching.
Evoluto il cliente, evoluto l’operatore… e il mercato?
La riposta è semplice e di facile deduzione: per entrare a far parte del cambiamento è necessario adeguarsi al cambiamento stesso. Obbligatorio? Dipende… Dipende se si ha interesse a risultare attrattivi per il cliente wellness 2.0, disposto a spendere per il proprio benessere e per la propria qualità della vita.
Consapevolezza e leggerezza della mente
Le nuove attitudini che acquisisce l’operatore e il cliente che si affaccia al Beauty&Wellness Coaching sono: educazione al benessere, allenamento a guardare oltre la tecnica, sviluppo di competenze a supporto e mantenimento del cambiamento. Il Beauty&Wellness Coach è il facilitatore di un processo attraverso il quale il cliente non solo fa uso di artifìci per la bellezza ma diventa artéfice attivo del proprio benessere.